SpaceX e NASA lanciano degli astronauti nello spazio
Il 27 Maggio la NASA lancerà un equipaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il lancio avverrà dal Kennedy Space Center, in Florida, utilizzando una navicella e un razzo di SpaceX, motivi per cui c’è molta enfasi. È dal 2011, infatti, che la NASA non lancia in orbita astronauti dal suolo americano, anno dell’ultima missione del programma Space Shuttle.
Gli astronauti Robert L. Behnken (NASA) e Douglas G. Hurley (NASA) partiranno a bordo della Crew Dragon di Space X utilizzando un lanciatore Falcon 9. In seguito, arriveranno alla stazione spaziale, dove si uniranno alla missione Expedition 63 con i cosmonauti Christopher Cassidy (NASA), Anatolij Ivanišin (Roscosmos) e Ivan Vagner (Roscosmos).
Gli occhi saranno tutti puntati su SpaceX. La missione di lancio, chiamata Demo 2, è un test finale per l’azienda di Elon Musk, poiché servirà per convalidare il veicolo di trasporto per equipaggio, le capacità operative della navicella in orbita e l’intero sistema di lancio.
Quello che Marte dice di noi
Ho scritto un articolo su Il Tascabile sull’esplorazione di Marte: tra quanto l’uomo ci metterà piede? E con quali tecnologie?
È l’8 aprile 2016 e una buona fetta di appassionati di esplorazioni spaziali è incollata agli schermi, come fosse la finale dei mondiali di calcio. In diretta da Cape Canaveral, l’azienda SpaceX di Elon Musk – quel tipo che ha fondato PayPal e oggi prova a sfondare nel mercato delle auto elettriche con la compagnia Tesla Motors – sta tentando una cosa mai riuscita: mandare in orbita un cargo diretto alla Stazione Spaziale Internazionale utilizzando un razzo che dovrebbe poi rientrare sulla Terra, atterrando verticalmente su una chiatta nell’oceano… continua a leggere su Il Tascabile
Scoperta una quinta forza?
Ciao! Scusate per l’assenza di questi giorni ma a causa di un infortunio ho dovuto sospendere improvvisamente le newsletter. Cerco di riprendere oggi, ma è possibile che faccia qualche altra pausa perché non riesco a scrivere troppo alla tastiera. Portate pazienza per un po’. Chiedo anche scusa a chi mi ha scritto e sta aspettando da tempo una mia risposta: pian piano recupero.
Oggi faccio un riassuntone delle notizie di questi giorni e dalla prossima newsletter ricomincio con le lezioni.
Sondaggi
A proposito delle lezioni, avevo lanciato un sondaggio su Twitter per decidere l’argomento della prossima newsletter, ma poi non vi ho scritto, quindi la maggior parte di voi non lo ha visto. Lo ripropongo oggi (eccolo qui). Dentro ci trovate anche il primo video musicale registrato nello spazio. C’è tempo fino a giovedì per votare.
Qui invece trovate un sondaggione su Space Break. Mi piacerebbe sapere che ne pensate della newsletter. Ci sono cinque domande e dura un minuto. Giuro.
Di cosa parliamo oggi
– Lisa Pathfinder funziona
– L’espansione di Bigelow
– Scoperta una quinta forza naturale?
– Plutone, come non l’avete mai visto
– Come si tara un esperimento come LIGO
– Nuovo lancio di SpaceX
– Gli tsunami su Marte
Lisa Pathfinder
Lisa Pathfinder è una sonda test dell’Agenzia Spaziale Europea, necessaria per collaudare le tecnologie necessarie a costruire un rilevatore di onde gravitazionali nello spazio. All’interno della sonda ci sono due masse di prova (due cubi di metallo di 2 kg), distanti 38 centimetri e in caduta libera, il che significa che fluttuano all’interno di Lisa restando quasi immobili l’una rispetto all’altra. Con una conferenza stampa è stato annunciato che la missione ha raggiunto il suo obiettivo: le masse accelerano pochissimo – la loro accelerazione relativa è più piccola di dieci milionesimi di un miliardesimo della gravità della terra – e le forze che le disturbano sono state identificate con una precisione superiore alle aspettative. La missione ha quindi dimostrato la fattibilità tecnologica della rivelazione delle onde gravitazionali nello spazio (il progetto per rivelarle si chiama eLISA), restituendo un risultato di sensibilità persino superiore alle aspettative.
L’espansione di Bigelow
Avevamo parlato di BEAM (Bigelow expandable activity module), il modulo gonfiabile che era stato installato con successo sulla ISS (qui il video). I moduli gonfiabili potrebbero in futuro sostituire i moduli rigidi in cui vivono gli astronauti nello spazio, perché sono leggeri e poco voluminosi, ma sono anche più delicati. Dopo aver effettuato le operazioni di gonfiaggio, gli astronauti Jeff Williams e Oleg Skripochka hanno aperto per la prima volta il portello del modulo e ne hanno verificato la tenuta stagna. Giusto per dare un’idea delle competenze degli astronauti, eccoli mentre rimpiazzano una giunzione mancante del sistema di aerazione di BEAM come farebbe MacGyver.
Il modulo verrà monitorato anche nelle prossime settimane, anche grazie all’utilizzo di vari sensori.
Scoperta una quinta forza? Andiamoci cauti
Si fa un gran parlare della possibile scoperta fatta da un gruppo di ricercatori dell’istituto di fisica nucleare ungherese. Mentre effettuavano degli esperimenti per studiare la materia oscura, avrebbero trovato evidenze di una quinta forza fondamentale, che andrebbe ad aggiungersi alle quattro per ora conosciute. I risultati di questi esperimenti sono ormai vecchi di qualche mese, ma recentemente sono stati rielaborati da un gruppo di ricerca statunitense e apparentemente non sono in conflitto con nessun esperimento precedente. Vale la pena essere cauti. I dati potrebbero essere esatti, ma non la loro interpretazione. Servirà condurre altri esperimenti per capire se è stata scoperta una nuova forza fondamentale oppure no.
Plutone, come non l’avete mai visto
La sonda New Horizon ha fatto un sorvolo ravvicinato di Plutone, scattando una serie di foto con una risoluzione di 80 metri per pixel, ora raccolte in un’unica strip. Il collage di foto attraversa vari tipi di terreno: aree colpite da crateri, terreni ondulati, montagne, pianure, zone ricoperte di azoto ghiacciato in sublimazione e altopiani. L’immagine ad alta risoluzione è qui. Questo invece è il video.
Come si tara LIGO
L’esperimento LIGO, che ha rivelato qualche mese fa le onde gravitazionali, sfrutta dei principi piuttosto semplici di interferometria, ma utilizza tecnologie estremamente avanzate per ridurre i disturbi – il cosiddetto rumore (come funziona LIGO?). Come ogni strumento di laboratorio, anche LIGO deve essere tarato, cioè deve essere determinato il modo in cui lo strumento converte in un output il segnale che riceve. Ma come si tara uno strumento complesso come LIGO? Chi sa l’inglese ed è curioso trova la risposta qui.
A proposito di LIGO, sono state fatte delle analisi approfondite per determinare se le onde gravitazionali che abbiamo rivelato si comportano come previsto da Einstein. La risposta è sì. I dettagli qui.
Per finire, ecco un bel video dal TEDxVerona sulle onde gravitazionali. Quello che parla, con un po’ di emozione iniziale, è il prof. Giovanni Andrea Prodi, coordinatore dell’unità di ricerca Padova-Trento di Virgo, l’esperimento italiano che collabora con LIGO.
SpaceX rilancia
Il quarto lancio con rientro del razzo Falcon9 di SpaceX è andato a buon fine. Nuovo lancio il 15 Giugno, dalla base di Cape Canaveral, quando in Italia saranno le 4 del pomeriggio, per la messa in orbita di alcuni satelliti di telecomunicazione.
Gli tsunami su Marte
Delle ricerche finanziate dalla NASA indicano che il terreno costiero di Marte si è formato anche grazie a dei giganteschi tsunami, risalenti al periodo in cui su Marte era presente un oceano di acqua liquida. Le foto delle zone costiere interessate dagli tsunami sono nel tweet qui sotto (l’articolo in inglese si apre cliccando).
New research indicates that giant tsunamis played role in forming Martian coastal terrain: https://t.co/Vxn8frXChf pic.twitter.com/2f2pCeqUHo
— NASA (@NASA) 30 maggio 2016